Dal Giornale di Vicenza, 4 gennaio 2012
Il disegno di legge sta per essere approvato in Regione. Sarà governata da un´assemblea dei sindaci che nominerà il presidente
Gestirà scuola, polizia, viabilità, territorio e sociale in 8 Comuni Ferazzoli: «Disagi all´inizio, poi più vantaggi e qualità nei servizi»
Con l´inizio del nuovo anno tutte le Comunità montane e le Unioni dei Comuni verranno sostituite, per legge, da un unico ente: l´Unione montana. Nelle nuove Unioni montane convoglieranno tutte le funzioni oggi attribuite alle Comunità montane, insieme all´esercizio associato dei servizi e delle funzioni dei Comuni appartenenti all´Unione. In base al disegno di legge, presentato dalla Regione ma ancora in fase di approvazione, il territorio della vecchia comunità montana risulta essere la dimensione ottimale per l´esercizio associato di molti servizi comunali, servizi che verranno gestiti per tutta la Valle dalla nuova Unione montana. L´obiettivo è quello di ottimizzare i livelli di governo del territorio, attraverso il miglioramento e lo snellimento della gestione delle funzioni. L´Unione montana sarà costituita da un´Assemblea dei sindaci, rappresentata dai primi cittadini dei Comuni appartenenti all´Unione o da un loro delegato, e da un presidente, eletto dalla stessa Assemblea, che lo sceglierà tra i propri componenti, infine da una giunta e da un revisore.
Anche se molto deve ancora essere ufficialmente deciso, appare chiaro che, con la soppressione delle due Unioni dei Comuni valligiane e della Comunità montana, in Valbrenta molte cose sono in procinto di cambiare.
La futura “fenice" sarà l´Unione montana del Brenta, costituita dai Comuni di Solagna, Campolongo, San Nazario, Valstagna , Cismon e Pove, insieme alle parti montane dei Comuni di Romano e Bassano. Sembra quindi che questi comuni dovranno presto attivarsi nella concertazione del restyling di alcuni servizi, oggi comunali.
«Confidiamo che il disegno di legge venga approvato entro gennaio - spiega Luca Ferazzoli, presidente della Comunità montana del Brenta -. A noi sta bene così come formulato. Auspico la sua approvazione perché per la Valle comporterebbe grandi vantaggi. Innanzi tutto un riordino dei servizi, oggi mal distribuiti e spesso di difficile fruizione. Con la nuova Unione non ci saranno più funzioni frastagliate. Le gare d´appalto, inoltre, avranno una platea più grande. Il servizio di polizia locale sarà finalmente organizzato rispetto l´esigenze dell´intero territorio, le competenze tecniche dei vari uffici comunali saranno convogliate e valorizzate, per essere a disposizione di tutti. Cambierà l´intero sistema di lavoro e gestione del territorio, insieme all´organigramma degli attuali uffici. Questo passaggio non sarà ne facile, ne veloce, ne indolore, ma credo porterà i suoi frutti».
Quali saranno le funzioni comunali che questo nuovo organo si appresta a gestire?
«Principalmente quelle fondamentali: scuola, polizia locale, viabilità, gestione del territorio e sociale. Tuttavia, con la soppressione delle Province questo nuovo ente potrebbe proporsi per ricoprire funzioni che prima erano di competenza provinciale, e quindi offrire un servizio più consapevole e capillare perché più vicino al territorio e al cittadino».
A quanto pare questo passaggio non comporterà tagli di personale, ma nonostante questo sembra che i costi a carico dei Comuni verranno ridotti nel tempo grazie all´impiego unitario delle risorse e delle competenze tecniche che, oggi, proprio perchè distribuite nei vari Comuni, comportano spesso spese aggiuntive e sprechi inutili.
«Se l´Unione montana diventerà realtà - specifica Ferazzoli - nessun Comune perderà la sua identità e ogni risorsa verrà valorizzata».
Tutte le funzioni della nuova Unione dovranno sottostare ad un preciso statuto che sarà approvato solo all´unanimità. «Spero che l´unanimità - conclude Ferazzoli - diventi un criterio imprescindibile per decisioni più importanti dell´ente, testimonianza della trasparenza e delle coerenza d´intenti di chi si appresterà ad amministrarla». F.C.
Anche se molto deve ancora essere ufficialmente deciso, appare chiaro che, con la soppressione delle due Unioni dei Comuni valligiane e della Comunità montana, in Valbrenta molte cose sono in procinto di cambiare.
La futura “fenice" sarà l´Unione montana del Brenta, costituita dai Comuni di Solagna, Campolongo, San Nazario, Valstagna , Cismon e Pove, insieme alle parti montane dei Comuni di Romano e Bassano. Sembra quindi che questi comuni dovranno presto attivarsi nella concertazione del restyling di alcuni servizi, oggi comunali.
«Confidiamo che il disegno di legge venga approvato entro gennaio - spiega Luca Ferazzoli, presidente della Comunità montana del Brenta -. A noi sta bene così come formulato. Auspico la sua approvazione perché per la Valle comporterebbe grandi vantaggi. Innanzi tutto un riordino dei servizi, oggi mal distribuiti e spesso di difficile fruizione. Con la nuova Unione non ci saranno più funzioni frastagliate. Le gare d´appalto, inoltre, avranno una platea più grande. Il servizio di polizia locale sarà finalmente organizzato rispetto l´esigenze dell´intero territorio, le competenze tecniche dei vari uffici comunali saranno convogliate e valorizzate, per essere a disposizione di tutti. Cambierà l´intero sistema di lavoro e gestione del territorio, insieme all´organigramma degli attuali uffici. Questo passaggio non sarà ne facile, ne veloce, ne indolore, ma credo porterà i suoi frutti».
Quali saranno le funzioni comunali che questo nuovo organo si appresta a gestire?
«Principalmente quelle fondamentali: scuola, polizia locale, viabilità, gestione del territorio e sociale. Tuttavia, con la soppressione delle Province questo nuovo ente potrebbe proporsi per ricoprire funzioni che prima erano di competenza provinciale, e quindi offrire un servizio più consapevole e capillare perché più vicino al territorio e al cittadino».
A quanto pare questo passaggio non comporterà tagli di personale, ma nonostante questo sembra che i costi a carico dei Comuni verranno ridotti nel tempo grazie all´impiego unitario delle risorse e delle competenze tecniche che, oggi, proprio perchè distribuite nei vari Comuni, comportano spesso spese aggiuntive e sprechi inutili.
«Se l´Unione montana diventerà realtà - specifica Ferazzoli - nessun Comune perderà la sua identità e ogni risorsa verrà valorizzata».
Tutte le funzioni della nuova Unione dovranno sottostare ad un preciso statuto che sarà approvato solo all´unanimità. «Spero che l´unanimità - conclude Ferazzoli - diventi un criterio imprescindibile per decisioni più importanti dell´ente, testimonianza della trasparenza e delle coerenza d´intenti di chi si appresterà ad amministrarla». F.C.
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